"Mentore e faro spirituale di quest'Ordine fu il compianto Dr. Israel Regardie. L'Ordine odierno non rivendica una
successione istituzionale rispetto all'Ordine Ermetico della Golden Dawn® (H.O.G.D.) originario bensì una successione
iniziatica attraverso Israel Regardie." - Ciceros
 
 
     
     
             
 
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Confessione dell'encomiabile Confraternita
dello stimatissimo Ordine della Rosa-Croce
a tutti i dotti d'Europa


Ció che la sopraccitata Fama ha pubblicato e divulgato sulla nostra Confraternita, non deve essere considerato privo di importanza, o futile e frutto della fantasia, né lo si deve accogliere come mera iniziativa nostra. È Iehova, nostro signore, a capovolgere l'ordine della natura (il suo Sabato è imminente ed Egli si affretta a ricondurre il mondo agli inizi, perché il suo periodo o corso è giunto a termine), e quanto prima d'ora èstato perseguito invano e con molta fatica e sforzo instancabile viene ora rivelato a quelli che non ci pensano, offerto a coloro che lo desiderano e instillato quasi con dolce violenza in coloro che non lo desiderano, cosìda alleviare la fatica e la pena dei buoni e non renderli più soggetti alle tempeste della fortuna incostante ed accrescere e moltiplicare il castigo meritato dagli empi per la loro malvagità.

E non è neppure possibile sospettarci di alcuna eresia, né di voler intraprendere azioni malvagie, né di tramare alcun disegno contro il governo temporale, noi che condanniamo l'Oriente e l'Occidente (cioè il Papa e Maometto) per empietà nei riguardi di nostro signor Gesù Cristo, e offriamo e doniamo spontaneamente al capo del Romano Impero le nostre preghiere, i nostri segreti e grandi quantità d'oro.

Abbiamo pensato inoltre, che sarebbe bene e giusto per amore dei dotti completare e chiarire meglio il messaggio della Fama: qualora in questo manifesto vi fossero misteri troppo profondi, pensieri velati ed esposti in modo difficilmente comprensibile, o se per qualche ragione qualcosa possa esser stato omesso o tralasciato; con ciò speriamo di rendere più benevoli i dotti verso di noi e più inclini ad approvare il nostro proposito.

Sull'evoluzione e la riforma della filosofia abbiamo detto abbastanza (quanto per ora è necessario) e cioè che ha molti lati deboli ed è imperfetta; e mentre molti asseriscono erroneamente che essa (non so come) ha basi solide e forti, noi non abbiamo alcun dubbio che stia esalando i suoi ultimi respiri e stia morendo.

Del resto, come generalmente proprio nel luogo dove scoppia una nuova ed insolita malattia, la Natura scopre una medicina, così accade per le numerose infermità della filosofia: si scoprono i mezzi giusti (e nel nostro paese ve ne sono a sufficienza) con i quali poterla risanare, rigenerare e rinnovare del tutto.

Non abbiamo altra filosofia se non quella che è principio, compendio, fondamento e contenuto di tutte le facoltà, le scienze e le arti; se consideriamo il nostro tempo, tale filosofia contiene molti elementi di teologia e di medicina, ma poca scienza del diritto: ha come oggetto di studio accurato cielo e terra, o, per dirla in breve, illumina e rivela sulla natura dell'uomo come microcosmo, sul quale i dotti che si faranno conoscere da noi e saranno accolti nella nostra Confraternita, scopriranno, proprio grazie a noi, segreti più prodigiosi di quelli in cui sino ad ora hanno creduto, che hanno ammirato e professato.

Per esprimere in poche parole il nostro pensiero a questo riguardo, noi dovremmo prodigarci con molta sollecitudine affinché il nostro appello non generi solamente meraviglia e risulti evidente che noi stimiamo tali misteri e segreti assai importanti e riteniamo giusto rivelarli a molti.

Non è impossibile infatti che questa nostra offerta fervente e insperata possa, destando un conflitto di pensieri, confondere gli uomini che (ancora) non conoscono i miranda sexta aetatis e quanti, considerato l'andamento delle cose umane, pensano che il corso degli avvenimenti futuri sarà uguale a quello presente: ma costoro, ostacolati dai fastidi caratteristici di questo nostro tempo, vivono in questo mondo come ciechi, che alla chiara luce del sole non discernono e non sanno nulla, se non quanto avvertono con i sensi.

Ora riguardo la prima parte pensiamo questo: le meditazioni, il sapere e le invenzioni del nostro buon Padre Cristiano (paragonate a tutto ciò che, sin dall'inizio del mondo, l'umana sapienza ha scoperto, inventato, prodotto, migliorato e che finora è stato diffuso e trasmesso mediante la rivelazione di Dio, o il servizio di angeli e spiriti, o l'acutezza e la profondità dell'intelletto, o una lunga osservazione, uso ed esperienza) sono così eccellenti, insigni ed importanti che se tutti i libri e, piacendo a Dio onnipotente, tutti gli scritti, tutto il sapere, andassero perduti, i posteri potrebbero solo grazie a queste sue riflessioni porre un nuovo fondamento e ricondurre alla luce della verità: forse sarebbe più facile smantellare il vecchio edificio in rovina, che non qui ingrandire il cortile di fronte alla casa, lì introdurre la luce nelle stanze e cambiare porte, scale ed altre cose, secondo il nostro intento.

Ma chi non approverebbe che questa dottrina venga resa nota a tutti, anziché conservarla e serbarla quale ornamento speciale per un tempo a venire già designato?

Perché non dovremmo confidare nella verità e seguirla con tutto il nostro cuore (verità che gli uomini cercano attraverso molte vie errate e tortuose), se solo fosse piaciuto a Dio di portare fino a noi la luce del sesto Candelabrum? Non sarebbe più che sufficiente per noi se non dovessimo preoccuparci, temere la fame, la povertà, la malattia e la vecchiaia?

Non sarebbe magnifico se si potesse vivere in qualsiasi momento come se si fosse vissuti sin dall'inizio del mondo e si potesse vivere fino alla sua fine? Non sarebbe ottimo se, vivendo in un determinato luogo, le genti che abitano oltre il fiume Gange in India non potessero nascondere le loro imprese e quelle che vivono in Perù non potessero nascondere i loro propositi?

Non sarebbe magnifico se si potesse leggere tutto in un sol libro e leggendolo si capisse e ricordasse ciò che è stato, è, e sarà appreso e scoperto in tutti gli altri libri (conosciuti sino ad ora, che si pubblicano adesso e che verranno pubblicati in futuro)?

Come sarebbe piacevole se si potesse trasformare, per mezzo del canto, le rocce in perle e pietre preziose, gli animali feroci in spiriti e invece dell'infernale Plutone si potessero muovere i potenti principi del mondo.

O gente, l'intento di Dio è tutt'altro; ora ha deciso di accrescere e moltiplicate gli adepti della nostra Confraternita: compito che abbiamo intrapreso con grande gioia, perché questo grande tesoro ci è pervenuto in dono senza che l'abbiamo in particolar modo meritato, sperato, atteso e intendiamo realizzare questo scopo fedelmente; né la compassione, né la pietà per i figli (che alcuni membri della nostra Confraternita hanno) ci distoglieranno da ciò, perché sappiamo che questi beni insperati non possono essere ereditati, né ottenuti per puro caso.

D'altro canto se vi è qualcuno ora che si lamenta della nostra decisione; di offrire cioè i nostri tesori con tanta prodigalità e senza operare alcuna distinzione tra gli uomini, poiché i pii, i dotti, i saggi, o i principi non li teniamo in maggior conto, né abbiamo per loro maggiori riguardi del popolo comune, non lo contraddiremo, poiché non è una questione facile, o di scarsa importanza. Tuttavia il nostro messaggio ha un significato così importante che i nostri arcana, o segreti, non saranno accessibili a tutti, né saranno resi noti a molti. Sebbene la Fama sia stata scritta in cinque lingue, e tutti possano venir a conoscenza del suo messaggio, sappiamo benissimo che le menti ignoranti e grossolane non ne saranno commosse, tanto meno lo prenderanno in considerazione; così pure se i nuovi adepti sian degni o meno di essere accolti nella nostra Confraternita, non sarà giudicato da noi, secondo l'oculatezza umana, ma secondo la Regola della nostra Rivelazione e Manifestazione. Perciò coloro che non ne sono degni gridino e urlino pure mille volte, o si offrano e si presentino a noi mille volte, Dio ci ha resi sordi al loro appello. Egli ci ha così avvolti con le sue nuvole, che nessun oltraggio, nessun atto di forza può essere usato e perpetrato nei confronti di noi, suoi servi e nessuno può vederci o conoscerci se non possiede occhi d'aquila. È stato necessario scrivere la Fama nella lingua madre di ognuno, affinché potesse fruire del suo messaggio chiunque non sia stato escluso da Dio (neppure se incolto) dalla felicità di questa Confraternita, che sarà suddivisa e ripartita in diversi gradi; come avviene per coloro che abitano nella città di Damcar [nota: Damasco] in Arabia, retti secondo un ordine politico molto diverso da quello degli altri Arabi. Lì infatti vi sono al governo solo uomini savi ed intelligenti, che emanano leggi particolari con il permesso del re; seguendo il loro esempio verrà istituito un governo simile in Europa (di questo il nostro Padre Cristiano ha trattato diffusamente), ma prima dovranno compiersi ed accadere gli eventi che debbono precederlo. Quando questo (ora conosciuto da pochi e mantenuto segreto, come evento che ancora deve prodursi, espresso simbolicamente con numeri e disegni) sarà sciolto dai vincoli del segreto, rivelato pubblicamente e si diffonderà per tutto l'universo, allora la nostra tromba risuonerà pubblicamente con squilli acuti e gran fragore. Così molte persone pie si sono in segreto e accanitamente ribellate alla tirannia del papa: in Germania infatti dopo qualche tempo egli fu cacciato dalla sua sede e calpestato con notevole, ardente ed eccezionale zelo; il suo annientamento è stato differito e riservato alla nostra epoca, in cui egli sarà dilaniato con le unghie e una nuova voce porrà fine al suo raglio d'asino. Sappiamo che questo è già abbastanza palese e noto a molti dotti in Germania, perché i loro scritti e il loro felicitarsi in segreto lo attestano sufficientemente.

Si potrebbe narrare e divulgare qui tutto ciò che è accaduto dall'anno di Nostro Signore 1378 (anno in cui nacque il nostro Padre Cristiano) fino ad ora e si potrebbero raccontare i mutamenti di cui è stato testimone, avvenuti nel mondo durante i centosei anni della sua vita; egli ha lasciato a noi e ai nostri fratelli di studiarli dopo la sua morte. Ma, per essere brevi, cosa che cercherem di fare, dobbiamo tralasciare per ora questo racconto, differendolo ad un tempo più opportuno. In questo momento è sufficiente per coloro che ritengono questa nostra dichiarazione degna d'importanza l'avere brevemente trattato l'argomento, e in tal modo si è preparata la via per fare la nostra conoscenza e stringere amicizia con noi.

Certamente colui cui è stato concesso di osservare, leggere e quindi perfezionarsi in quelle grandi lettere e in quei grandi caratteri che Dio, Nostro Signore, ha scritto e impresso al cielo e all'edificio della terra e rinnova in modo alterno attraverso il succedersi dei governi, egli è già dei nostri (anche se non ne è ancora conscio). Sappiamo che il saggio non trascurerà il nostro invito e il nostro appello: nessuno dovrà temere un inganno e promettiamo e dichiariamo apertamente che non inganneremo l'onestà e le speranze di chiunque si avvicini a noi sotto il vincolo del segreto e desideri aderire alla nostra Confraternita.

Invece agli ipocriti, agli impostori e a quanti aspirano a conseguire altro che non il sapere, dichiariamo che non ci presenteremo, né ci paleseremo loro e che essi non potranno danneggiarci in alcun modo senza che Dio lo voglia; sicuramente poi essi verranno puniti, come è stato detto nella nostra Fama; così i malvagi disegni che hanno concepito ricadran su di loro e i nostri tesori rimarranno intatti e inviolati, finché non giunga il Leone, li esiga con suo buon diritto, li riceva e li impieghi per instaurare e render saldo il suo regno. Dobbiamo comunque assicurare, o gente, che Iddio ha certamente e risolutamente deciso di concedere e accordare al mondo prima della sua fine - la catastrofe seguirà immediatamente tale evento - la stessa verità, luce, vita e gloria, che conobbe Adamo, il primo uomo; egli perse questi doni in Paradiso e i suoi discendenti furono costretti e trascinati con lui a vivere in miseria. Così cesserà ogni servitù, ogni menzogna e ogni tenebra che, con il lento progredire della rotazione del Grande Mondo, si sono insinuate in tutte le arti, opere e governi degli uomini, ottenebrandoli in gran parte. Perché da queste è derivato un numero considerevole di opinioni erronee d'ogni sorta e di eresie che hanno reso difficile la scelta anche a uomini assai dotti, poiché da un lato erano impastoiati, ostacolati e indotti in errore dal rispetto che tributavano ai filosofi e dall'altro vi era la verità dell'esperienza. Che se infine tutto ciò verrà rimosso, sostituendogli una regula unica e immutabile, dovremo ringraziare coloro che si sono prodigati per stabilirla, ma dovremo ascrivere tutta questa grande opera alla fortuna del nostro tempo.

Così noi sappiamo che molti uomini illuminati faranno progredire con i loro scritti questa riforma ormai imminente: non desideriamo arrogarci i loro meriti, come se tale opera fosse stata comandata e imposta solo a noi, ma dichiariamo, in nome di nostro Signor Gesù Cristo, che si leveran le pietre e offriranno i loro servigi prima che vi sia penuria di uomini che effettuino e portino a compimento il disegno divino. Dio ha già inviato messaggeri del suo volere: le nuove stelle apparse nel firmamento, nelle costellazioni del Serpentario e del Cigno; questi importanti signacula del disegno divino possono voler insegnare ciò: che, oltre alla scoperta dell'umano ingegno, ci si debba dedicare alla scrittura segreta, così che il libro della natura sia accessibile e manifesto a tutti gli esseri umani, anche se pochi tuttavia possono leggerlo o comprenderlo del tutto. L'uomo è dotato di due organi per udire, due per vedere e due per odorare, ma dispone di un solo organo per parlare, e sarebbe vano pretendere di parlare con le orecchie, o udire con gli occhi. Così vi sono state epoche o tempi che hanno visto, vi sono state anche epoche dotate del senso dell'udito, dell'odorato e del gusto. Rimane ancora un età: quella che tra breve attribuirà un appropriato onore alla lingua e ne sarà onorata; quello che tempi precedenti hanno visto, udito e fiutato, ora verrà finalmente rivelato ed espresso, quando il mondo si risveglierà dal suo sonno pesante e profondo e andrà allegramente e felicemente incontro al nuovo sole nascente, a cuore aperto, con la testa nuda e a piedi scalzi.

Questi caratteri e lettere, che Dio ha inserito qui e là nelle Sacre Scritture, nella Bibbia, li ha impressi pure manifestatamente nella meravigliosa creazione del cielo e della terra e anche in tutti gli animali. Come il matematico e l'astronomo possono prevedere e conoscere molto tempo prima le eclissi che verranno, così possiamo conoscere in anticipo e prevedere le tenebre che oscureranno la Chiesa e per quanto tempo dureranno. Da questo codice segreto è stata tolta in prestito la nostra scrittura magica e abbiamo scoperto e creato la nostra nuova lingua, che è atta ad esprimere e render nota la natura di ogni cosa. Per cui non vi è motivo di stupore se non siamo altrettanto eloquenti in altre lingue; sappiamo che queste non echeggiano la lingua dei nostri avi, Adamo ed Enoch, e che sono state corrotte dalla confusione di Babele.

Abbiamo anche il dovere di farvi comprendere che vi sono ancora sul nostro cammino alcune penne d'Aquila, che ostacolano il nostro scopo, per cui vi esortiamo a leggere diligentemente e continuamente la Sacra Bibbia, perché colui che ha tratto piacere da questa lettura sa di essersi ottimamente preparato ad entrare nella nostra Confraternita. Poiché il principio fondamentale del nostro ordine è che ogni lettera o carattere esistente al mondo venga imparato e ben esaminato, così quelli che fanno della Santa Bibbia la regola della loro vita, lo scopo e il fine di tutti i loro studi, il compendio di tutto l'universo, sono assai simili a noi e quasi nostri alleati. E chiediamo che non solo la citino continuamente, ma ne applichino convenientemente il significato a tutti i tempi e le età del mondo. Inoltre, non è nostra consuetudine prostituire le Sacre Scritture e farne un oggetto di conversazione banale; esse contano innumerevoli interpreti: alcuni le adducono e ne travisano il significato per giustificare le loro teorie, altri per denigrarle e le paragonano malignamente a una massa di cera, che dovrebbe servire nello stesso modo a teologi, filosofi, medici, matematici; a tutti costoro dichiariamo apertamente e dimostriamo che sin dal principio del mondo non è stato concesso agli uomini un libro più degno, eccellente, mirabile e utile della sacra Bibbia. Beato chi lo possiede, ancora più beato chi lo legge diligentemente, beatissimo chi lo comprende veramente, perché egli è il più simile a Dio e questo lo avvicina di più a lui. Ciò che poi è stato detto nella Fama su coloro che traggono in inganno con la trasmutazione dei metalli e sulla suprema medicina del mondo, va ripetuto qui: noi non sminuiamo in alcun modo un dono di Dio così grande, ma poiché la trasmutazione non implica sempre una conoscenza della natura, ed è questa che non solo produce la medicina, ma anche ci rivela e ci schiude altri numerosi suoi segreti e meraviglie, è giusto che noi consideriamo più importante acquisire una maggior conoscenza della filosofia ed invitiamo le menti più illuminate a non interessarsi alla trasmutazione dei metalli prima di aver conseguito una grande conoscenza della natura.

Colui che è arrivato al punto di non essere danneggiato né dalla povertà, né dalla malattia, di elevarsi sopra tutti gli altri uomini e dominare ciò che angoscia, affigge e addolora gli altri, dev'essere necessariamente una creatura insaziabile se ancor si dedica a cose oziose, come costruire case, far guerre e vantarsi perché ha una riserva inesauribile di oro e argento.

Dio si contenta in ben altri modi, perché esalta gli umili e umilia i superbi con sdegno; a coloro che sono parchi di parole, egli invia il suo Angelo santo a parlar loro, ma costringe i turpi chiacchieroni nel deserto e in luoghi solitari. Questa è la giusta mercede per i papisti ingannatori, che riversano le loro bestemmie contro Cristo e che neppure questa chiara luce splendente trattiene dalla menzogna. In Germania sono stati smascherati tutti i loro atti abominevoli e i loro espedienti detestabili, perciò il papa sconterà pienamente tutti i peccati commessi e la punizione inflittagli verrà condotta a compimento. Verrà il giorno in cui le bocche di quelle serpi saran tappate e il Triregno [nota: la tiara papale] rovinerà: questo sarà più chiaro e verrà discusso più ampiamente alla nostra riunione.

Per concludere la nostra Confessione, dobbiamo seriamente ammonirvi a rifiutare, se non tutti, almeno la maggior parte dei libri scritti da falsi alchimisti, che ritengono scherzo o passatempo abusare della Santa Trinità, applicarla a cose vane, o ingannar la gente con gli emblemi più singolari, con frasi e discorsi oscuri ed estorcere denaro alle persone semplici; oggidì vengono pubblicati troppi libri del genere, che il Nemico del benessere dell'uomo mischia ogni giorno, e mischierà fino alla fine ai buoni principi, rendendo così più difficile credere alla Verità, che di per sé è semplice, lampante e schietta, al contrario della Menzogna, che è superba, arrogante e si ammanta di splendide manifestazioni esteriori che somigliano solamente alla saggezza divina e umana. Voi che siete saggi evitate tali libri e rivolgetevi a noi, che non cerchiamo il vostro denaro, ma vi offriamo molto volentieri i nostri grandi tesori. Non vogliamo impadronirci dei vostri beni con alcun artificio, ma desideriamo che voi diveniate partecipi dei nostri. Non presentiamo enigmi, ma vi condurremo di buon grado a comprendere e conoscere tutti i segreti, esponendoli e rivelandoli in modo giusto, semplice, facile e con sincerità. Non vogliamo che siate voi a riceverci, ma vi invitiamo ad entrare nelle nostre case e nei nostri palazzi più che regali e questo accadrà in verità non perché noi lo vogliamo, ma siamo costretti a farlo (anche voi dovete saperlo), perché è lo Spirito di Dio a incitarci e a esortarci e per la pressione degli eventi di questo nostro tempo.

Cosa pensate, buona gente, e che effetto può aver prodotto su di voi il fatto che ora comprendiate e sappiate che dichiariamo veramente e sinceramente di professar la fede in Cristo, di condannare il papa, di essere dediti alla vera filosofia, di condurre una vita cristiana e che ogni giorno esortiamo, preghiamo e invitiamo molti altri, e precisamente coloro ai quali si è manifestata come a noi la luce divina, ad aderire alla nostra Confraternita? Ponderate non solo sui doni che possedete, sulla facoltà di comprendere le Sacre Scritture, esaminate inoltre attentamente come tutte le arti siano imperfette e molte altre cose inadeguate, ma pensate soprattutto a porvi rimedio con noi, a porgere le mani all'opera di Dio, a sottomettervi alla volontà del vostro tempo. Certamente, se farete questo, il vantaggio che ne trarrete sarà che tutti quei beni prodigiosamente disseminati dalla natura nell'universo, vi verranno concessi tutti insieme e vi alleggeriranno facilmente di tutti gli ostacoli che si frappongono alla conoscenza dell'uomo e che gli impediscono di compiere la sua opera, come accade nei vani eccentrici e negli epicicli.

Quegli uomini, poi, pragmatici e indaffarati che, o perché accecati dal brillio dell'oro, o (per essere più esatti) che ora sono onesti, ma, pensando che tali ricchezze non verrebbero mai meno, potrebbero essere corrotti facilmente, diventerebbero pigri, comincerebbero a condurre una vita dissoluta e diverrebbero insolenti, non vogliamo che c'importunino con le loro domande oziose e inutili. Pensino inoltre che, se anche vi fosse una medicina in grado di sanare completamente tutte le infermità, coloro che Dio ha deciso di affliggere con malattie e di far sottostare alla verga della punizione non otterranno mai quel farmaco.

Così, anche se noi siamo in grado di arricchire l'universo intero, instillargli sapere e liberarlo da innumerevoli miserie, non ci riveleremo ad anima viva, se Dio non lo approva; colui che pensa di ottenere beneficio e partecipare delle nostre ricchezze e del nostro sapere, senza e contro la volontà di Dio, perderà la sua vita nel cercarci e ricercarci anziché trovarci e raggiungere l'ambita felicità della Confraternita della Rosa-Croce.


FINE

 

 
   



 
 

 
   
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