Ció che la sopraccitata
Fama ha pubblicato e divulgato sulla nostra Confraternita,
non deve essere considerato privo di importanza, o futile e frutto della
fantasia, né lo si deve accogliere come mera iniziativa nostra.
È Iehova, nostro signore, a capovolgere l'ordine della natura
(il suo Sabato è imminente ed Egli si affretta a ricondurre il
mondo agli inizi, perché il suo periodo o corso è giunto
a termine), e quanto prima d'ora èstato perseguito invano e con
molta fatica e sforzo instancabile viene ora rivelato a quelli che non
ci pensano, offerto a coloro che lo desiderano e instillato quasi con
dolce violenza in coloro che non lo desiderano, cosìda alleviare
la fatica e la pena dei buoni e non renderli più soggetti alle
tempeste della fortuna incostante ed accrescere e moltiplicare il castigo
meritato dagli empi per la loro malvagità.
E non è neppure possibile sospettarci di alcuna eresia, né
di voler intraprendere azioni malvagie, né di tramare alcun disegno
contro il governo temporale, noi che condanniamo l'Oriente e l'Occidente
(cioè il Papa e Maometto) per empietà nei riguardi di
nostro signor Gesù Cristo, e offriamo e doniamo spontaneamente
al capo del Romano Impero le nostre preghiere, i nostri segreti e grandi
quantità d'oro.
Abbiamo pensato inoltre, che sarebbe bene e giusto per amore dei dotti
completare e chiarire meglio il messaggio della Fama: qualora
in questo manifesto vi fossero misteri troppo profondi, pensieri velati
ed esposti in modo difficilmente comprensibile, o se per qualche ragione
qualcosa possa esser stato omesso o tralasciato; con ciò speriamo
di rendere più benevoli i dotti verso di noi e più inclini
ad approvare il nostro proposito.
Sull'evoluzione e la riforma della filosofia abbiamo detto abbastanza
(quanto per ora è necessario) e cioè che ha molti lati
deboli ed è imperfetta; e mentre molti asseriscono erroneamente
che essa (non so come) ha basi solide e forti, noi non abbiamo alcun
dubbio che stia esalando i suoi ultimi respiri e stia morendo.
Del resto, come generalmente proprio nel luogo dove scoppia una nuova
ed insolita malattia, la Natura scopre una medicina, così accade
per le numerose infermità della filosofia: si scoprono i mezzi
giusti (e nel nostro paese ve ne sono a sufficienza) con i quali poterla
risanare, rigenerare e rinnovare del tutto.
Non abbiamo altra filosofia se non quella che è principio, compendio,
fondamento e contenuto di tutte le facoltà, le scienze e le arti;
se consideriamo il nostro tempo, tale filosofia contiene molti elementi
di teologia e di medicina, ma poca scienza del diritto: ha come oggetto
di studio accurato cielo e terra, o, per dirla in breve, illumina e
rivela sulla natura dell'uomo come microcosmo, sul quale i dotti che
si faranno conoscere da noi e saranno accolti nella nostra Confraternita,
scopriranno, proprio grazie a noi, segreti più prodigiosi di
quelli in cui sino ad ora hanno creduto, che hanno ammirato e professato.
Per esprimere in poche parole il nostro pensiero a questo riguardo,
noi dovremmo prodigarci con molta sollecitudine affinché il nostro
appello non generi solamente meraviglia e risulti evidente che noi stimiamo
tali misteri e segreti assai importanti e riteniamo giusto rivelarli
a molti.
Non è impossibile infatti che questa nostra offerta fervente
e insperata possa, destando un conflitto di pensieri, confondere gli
uomini che (ancora) non conoscono i miranda sexta aetatis e
quanti, considerato l'andamento delle cose umane, pensano che il corso
degli avvenimenti futuri sarà uguale a quello presente: ma costoro,
ostacolati dai fastidi caratteristici di questo nostro tempo, vivono
in questo mondo come ciechi, che alla chiara luce del sole non discernono
e non sanno nulla, se non quanto avvertono con i sensi.
Ora riguardo la prima parte pensiamo questo: le meditazioni, il sapere
e le invenzioni del nostro buon Padre Cristiano (paragonate a tutto
ciò che, sin dall'inizio del mondo, l'umana sapienza ha scoperto,
inventato, prodotto, migliorato e che finora è stato diffuso
e trasmesso mediante la rivelazione di Dio, o il servizio di angeli
e spiriti, o l'acutezza e la profondità dell'intelletto, o una
lunga osservazione, uso ed esperienza) sono così eccellenti,
insigni ed importanti che se tutti i libri e, piacendo a Dio onnipotente,
tutti gli scritti, tutto il sapere, andassero perduti, i posteri potrebbero
solo grazie a queste sue riflessioni porre un nuovo fondamento e ricondurre
alla luce della verità: forse sarebbe più facile smantellare
il vecchio edificio in rovina, che non qui ingrandire il cortile di
fronte alla casa, lì introdurre la luce nelle stanze e cambiare
porte, scale ed altre cose, secondo il nostro intento.
Ma chi non approverebbe che questa dottrina venga resa nota a tutti,
anziché conservarla e serbarla quale ornamento speciale per un
tempo a venire già designato?
Perché non dovremmo confidare nella verità e seguirla
con tutto il nostro cuore (verità che gli uomini cercano attraverso
molte vie errate e tortuose), se solo fosse piaciuto a Dio di portare
fino a noi la luce del sesto Candelabrum? Non sarebbe più
che sufficiente per noi se non dovessimo preoccuparci, temere la fame,
la povertà, la malattia e la vecchiaia?
Non sarebbe magnifico se si potesse vivere in qualsiasi momento come
se si fosse vissuti sin dall'inizio del mondo e si potesse vivere fino
alla sua fine? Non sarebbe ottimo se, vivendo in un determinato luogo,
le genti che abitano oltre il fiume Gange in India non potessero nascondere
le loro imprese e quelle che vivono in Perù non potessero nascondere
i loro propositi?
Non sarebbe magnifico se si potesse leggere tutto in un sol libro e
leggendolo si capisse e ricordasse ciò che è stato, è,
e sarà appreso e scoperto in tutti gli altri libri (conosciuti
sino ad ora, che si pubblicano adesso e che verranno pubblicati in futuro)?
Come sarebbe piacevole se si potesse trasformare, per mezzo del canto,
le rocce in perle e pietre preziose, gli animali feroci in spiriti e
invece dell'infernale Plutone si potessero muovere i potenti principi
del mondo.
O gente, l'intento di Dio è tutt'altro; ora ha deciso di accrescere
e moltiplicate gli adepti della nostra Confraternita: compito che abbiamo
intrapreso con grande gioia, perché questo grande tesoro ci è
pervenuto in dono senza che l'abbiamo in particolar modo meritato, sperato,
atteso e intendiamo realizzare questo scopo fedelmente; né la
compassione, né la pietà per i figli (che alcuni membri
della nostra Confraternita hanno) ci distoglieranno da ciò, perché
sappiamo che questi beni insperati non possono essere ereditati, né
ottenuti per puro caso.
D'altro canto se vi è qualcuno ora che si lamenta della nostra
decisione; di offrire cioè i nostri tesori con tanta prodigalità
e senza operare alcuna distinzione tra gli uomini, poiché i pii,
i dotti, i saggi, o i principi non li teniamo in maggior conto, né
abbiamo per loro maggiori riguardi del popolo comune, non lo contraddiremo,
poiché non è una questione facile, o di scarsa importanza.
Tuttavia il nostro messaggio ha un significato così importante
che i nostri arcana, o segreti, non saranno accessibili a tutti, né
saranno resi noti a molti. Sebbene la Fama sia stata scritta
in cinque lingue, e tutti possano venir a conoscenza del suo messaggio,
sappiamo benissimo che le menti ignoranti e grossolane non ne saranno
commosse, tanto meno lo prenderanno in considerazione; così pure
se i nuovi adepti sian degni o meno di essere accolti nella nostra Confraternita,
non sarà giudicato da noi, secondo l'oculatezza umana, ma secondo
la Regola della nostra Rivelazione e Manifestazione. Perciò coloro
che non ne sono degni gridino e urlino pure mille volte, o si offrano
e si presentino a noi mille volte, Dio ci ha resi sordi al loro appello.
Egli ci ha così avvolti con le sue nuvole, che nessun oltraggio,
nessun atto di forza può essere usato e perpetrato nei confronti
di noi, suoi servi e nessuno può vederci o conoscerci se non
possiede occhi d'aquila. È stato necessario scrivere la Fama
nella lingua madre di ognuno, affinché potesse fruire del suo
messaggio chiunque non sia stato escluso da Dio (neppure se incolto)
dalla felicità di questa Confraternita, che sarà suddivisa
e ripartita in diversi gradi; come avviene per coloro che abitano nella
città di Damcar [nota: Damasco] in Arabia, retti secondo un ordine
politico molto diverso da quello degli altri Arabi. Lì infatti
vi sono al governo solo uomini savi ed intelligenti, che emanano leggi
particolari con il permesso del re; seguendo il loro esempio verrà
istituito un governo simile in Europa (di questo il nostro Padre Cristiano
ha trattato diffusamente), ma prima dovranno compiersi ed accadere gli
eventi che debbono precederlo. Quando questo (ora conosciuto da pochi
e mantenuto segreto, come evento che ancora deve prodursi, espresso
simbolicamente con numeri e disegni) sarà sciolto dai vincoli
del segreto, rivelato pubblicamente e si diffonderà per tutto
l'universo, allora la nostra tromba risuonerà pubblicamente con
squilli acuti e gran fragore. Così molte persone pie si sono
in segreto e accanitamente ribellate alla tirannia del papa: in Germania
infatti dopo qualche tempo egli fu cacciato dalla sua sede e calpestato
con notevole, ardente ed eccezionale zelo; il suo annientamento è
stato differito e riservato alla nostra epoca, in cui egli sarà
dilaniato con le unghie e una nuova voce porrà fine al suo raglio
d'asino. Sappiamo che questo è già abbastanza palese e
noto a molti dotti in Germania, perché i loro scritti e il loro
felicitarsi in segreto lo attestano sufficientemente.
Si potrebbe narrare e divulgare qui tutto ciò che è accaduto
dall'anno di Nostro Signore 1378 (anno in cui nacque il nostro Padre
Cristiano) fino ad ora e si potrebbero raccontare i mutamenti di cui
è stato testimone, avvenuti nel mondo durante i centosei anni
della sua vita; egli ha lasciato a noi e ai nostri fratelli di studiarli
dopo la sua morte. Ma, per essere brevi, cosa che cercherem di fare,
dobbiamo tralasciare per ora questo racconto, differendolo ad un tempo
più opportuno. In questo momento è sufficiente per coloro
che ritengono questa nostra dichiarazione degna d'importanza l'avere
brevemente trattato l'argomento, e in tal modo si è preparata
la via per fare la nostra conoscenza e stringere amicizia con noi.
Certamente colui cui è stato concesso di osservare, leggere e
quindi perfezionarsi in quelle grandi lettere e in quei grandi caratteri
che Dio, Nostro Signore, ha scritto e impresso al cielo e all'edificio
della terra e rinnova in modo alterno attraverso il succedersi dei governi,
egli è già dei nostri (anche se non ne è ancora
conscio). Sappiamo che il saggio non trascurerà il nostro invito
e il nostro appello: nessuno dovrà temere un inganno e promettiamo
e dichiariamo apertamente che non inganneremo l'onestà e le speranze
di chiunque si avvicini a noi sotto il vincolo del segreto e desideri
aderire alla nostra Confraternita.
Invece agli ipocriti, agli impostori e a quanti aspirano a conseguire
altro che non il sapere, dichiariamo che non ci presenteremo, né
ci paleseremo loro e che essi non potranno danneggiarci in alcun modo
senza che Dio lo voglia; sicuramente poi essi verranno puniti, come
è stato detto nella nostra Fama; così i malvagi
disegni che hanno concepito ricadran su di loro e i nostri tesori rimarranno
intatti e inviolati, finché non giunga il Leone, li esiga con
suo buon diritto, li riceva e li impieghi per instaurare e render saldo
il suo regno. Dobbiamo comunque assicurare, o gente, che Iddio ha certamente
e risolutamente deciso di concedere e accordare al mondo prima della
sua fine - la catastrofe seguirà immediatamente tale evento -
la stessa verità, luce, vita e gloria, che conobbe Adamo, il
primo uomo; egli perse questi doni in Paradiso e i suoi discendenti
furono costretti e trascinati con lui a vivere in miseria. Così
cesserà ogni servitù, ogni menzogna e ogni tenebra che,
con il lento progredire della rotazione del Grande Mondo, si sono insinuate
in tutte le arti, opere e governi degli uomini, ottenebrandoli in gran
parte. Perché da queste è derivato un numero considerevole
di opinioni erronee d'ogni sorta e di eresie che hanno reso difficile
la scelta anche a uomini assai dotti, poiché da un lato erano
impastoiati, ostacolati e indotti in errore dal rispetto che tributavano
ai filosofi e dall'altro vi era la verità dell'esperienza. Che
se infine tutto ciò verrà rimosso, sostituendogli una
regula unica e immutabile, dovremo ringraziare coloro che si
sono prodigati per stabilirla, ma dovremo ascrivere tutta questa grande
opera alla fortuna del nostro tempo.
Così noi sappiamo che molti uomini illuminati faranno progredire
con i loro scritti questa riforma ormai imminente: non desideriamo arrogarci
i loro meriti, come se tale opera fosse stata comandata e imposta solo
a noi, ma dichiariamo, in nome di nostro Signor Gesù Cristo,
che si leveran le pietre e offriranno i loro servigi prima che vi sia
penuria di uomini che effettuino e portino a compimento il disegno divino.
Dio ha già inviato messaggeri del suo volere: le nuove stelle
apparse nel firmamento, nelle costellazioni del Serpentario
e del Cigno; questi importanti signacula del disegno
divino possono voler insegnare ciò: che, oltre alla scoperta
dell'umano ingegno, ci si debba dedicare alla scrittura segreta, così
che il libro della natura sia accessibile e manifesto a tutti gli esseri
umani, anche se pochi tuttavia possono leggerlo o comprenderlo del tutto.
L'uomo è dotato di due organi per udire, due per vedere e due
per odorare, ma dispone di un solo organo per parlare, e sarebbe vano
pretendere di parlare con le orecchie, o udire con gli occhi. Così
vi sono state epoche o tempi che hanno visto, vi sono state anche epoche
dotate del senso dell'udito, dell'odorato e del gusto. Rimane ancora
un età: quella che tra breve attribuirà un appropriato
onore alla lingua e ne sarà onorata; quello che tempi precedenti
hanno visto, udito e fiutato, ora verrà finalmente rivelato ed
espresso, quando il mondo si risveglierà dal suo sonno pesante
e profondo e andrà allegramente e felicemente incontro al nuovo
sole nascente, a cuore aperto, con la testa nuda e a piedi scalzi.
Questi caratteri e lettere, che Dio ha inserito qui e là nelle
Sacre Scritture, nella Bibbia, li ha impressi pure manifestatamente
nella meravigliosa creazione del cielo e della terra e anche in tutti
gli animali. Come il matematico e l'astronomo possono prevedere e conoscere
molto tempo prima le eclissi che verranno, così possiamo conoscere
in anticipo e prevedere le tenebre che oscureranno la Chiesa e per quanto
tempo dureranno. Da questo codice segreto è stata tolta in prestito
la nostra scrittura magica e abbiamo scoperto e creato la nostra nuova
lingua, che è atta ad esprimere e render nota la natura di ogni
cosa. Per cui non vi è motivo di stupore se non siamo altrettanto
eloquenti in altre lingue; sappiamo che queste non echeggiano la lingua
dei nostri avi, Adamo ed Enoch, e che sono state corrotte dalla confusione
di Babele.
Abbiamo anche il dovere di farvi comprendere che vi sono ancora sul
nostro cammino alcune penne d'Aquila, che ostacolano il nostro scopo,
per cui vi esortiamo a leggere diligentemente e continuamente la Sacra
Bibbia, perché colui che ha tratto piacere da questa lettura
sa di essersi ottimamente preparato ad entrare nella nostra Confraternita.
Poiché il principio fondamentale del nostro ordine è che
ogni lettera o carattere esistente al mondo venga imparato e ben esaminato,
così quelli che fanno della Santa Bibbia la regola della loro
vita, lo scopo e il fine di tutti i loro studi, il compendio di tutto
l'universo, sono assai simili a noi e quasi nostri alleati. E chiediamo
che non solo la citino continuamente, ma ne applichino convenientemente
il significato a tutti i tempi e le età del mondo. Inoltre, non
è nostra consuetudine prostituire le Sacre Scritture e farne
un oggetto di conversazione banale; esse contano innumerevoli interpreti:
alcuni le adducono e ne travisano il significato per giustificare le
loro teorie, altri per denigrarle e le paragonano malignamente a una
massa di cera, che dovrebbe servire nello stesso modo a teologi, filosofi,
medici, matematici; a tutti costoro dichiariamo apertamente e dimostriamo
che sin dal principio del mondo non è stato concesso agli uomini
un libro più degno, eccellente, mirabile e utile della sacra
Bibbia. Beato chi lo possiede, ancora più beato chi lo legge
diligentemente, beatissimo chi lo comprende veramente, perché
egli è il più simile a Dio e questo lo avvicina di più
a lui. Ciò che poi è stato detto nella Fama su coloro
che traggono in inganno con la trasmutazione dei metalli e sulla suprema
medicina del mondo, va ripetuto qui: noi non sminuiamo in alcun modo
un dono di Dio così grande, ma poiché la trasmutazione
non implica sempre una conoscenza della natura, ed è questa che
non solo produce la medicina, ma anche ci rivela e ci schiude altri
numerosi suoi segreti e meraviglie, è giusto che noi consideriamo
più importante acquisire una maggior conoscenza della filosofia
ed invitiamo le menti più illuminate a non interessarsi alla
trasmutazione dei metalli prima di aver conseguito una grande conoscenza
della natura.
Colui che è arrivato al punto di non essere danneggiato né
dalla povertà, né dalla malattia, di elevarsi sopra tutti
gli altri uomini e dominare ciò che angoscia, affigge e addolora
gli altri, dev'essere necessariamente una creatura insaziabile se ancor
si dedica a cose oziose, come costruire case, far guerre e vantarsi
perché ha una riserva inesauribile di oro e argento.
Dio si contenta in ben altri modi, perché esalta gli umili e
umilia i superbi con sdegno; a coloro che sono parchi di parole, egli
invia il suo Angelo santo a parlar loro, ma costringe i turpi chiacchieroni
nel deserto e in luoghi solitari. Questa è la giusta mercede
per i papisti ingannatori, che riversano le loro bestemmie contro Cristo
e che neppure questa chiara luce splendente trattiene dalla menzogna.
In Germania sono stati smascherati tutti i loro atti abominevoli e i
loro espedienti detestabili, perciò il papa sconterà pienamente
tutti i peccati commessi e la punizione inflittagli verrà condotta
a compimento. Verrà il giorno in cui le bocche di quelle serpi
saran tappate e il Triregno [nota: la tiara papale] rovinerà:
questo sarà più chiaro e verrà discusso più
ampiamente alla nostra riunione.
Per concludere la nostra Confessione, dobbiamo seriamente ammonirvi
a rifiutare, se non tutti, almeno la maggior parte dei libri scritti
da falsi alchimisti, che ritengono scherzo o passatempo abusare della
Santa Trinità, applicarla a cose vane, o ingannar la gente con
gli emblemi più singolari, con frasi e discorsi oscuri ed estorcere
denaro alle persone semplici; oggidì vengono pubblicati troppi
libri del genere, che il Nemico del benessere dell'uomo mischia ogni
giorno, e mischierà fino alla fine ai buoni principi, rendendo
così più difficile credere alla Verità, che di
per sé è semplice, lampante e schietta, al contrario della
Menzogna, che è superba, arrogante e si ammanta di splendide
manifestazioni esteriori che somigliano solamente alla saggezza divina
e umana. Voi che siete saggi evitate tali libri e rivolgetevi a noi,
che non cerchiamo il vostro denaro, ma vi offriamo molto volentieri
i nostri grandi tesori. Non vogliamo impadronirci dei vostri beni con
alcun artificio, ma desideriamo che voi diveniate partecipi dei nostri.
Non presentiamo enigmi, ma vi condurremo di buon grado a comprendere
e conoscere tutti i segreti, esponendoli e rivelandoli in modo giusto,
semplice, facile e con sincerità. Non vogliamo che siate voi
a riceverci, ma vi invitiamo ad entrare nelle nostre case e nei nostri
palazzi più che regali e questo accadrà in verità
non perché noi lo vogliamo, ma siamo costretti a farlo (anche
voi dovete saperlo), perché è lo Spirito di Dio a incitarci
e a esortarci e per la pressione degli eventi di questo nostro tempo.
Cosa pensate, buona gente, e che effetto può aver prodotto su
di voi il fatto che ora comprendiate e sappiate che dichiariamo veramente
e sinceramente di professar la fede in Cristo, di condannare il papa,
di essere dediti alla vera filosofia, di condurre una vita cristiana
e che ogni giorno esortiamo, preghiamo e invitiamo molti altri, e precisamente
coloro ai quali si è manifestata come a noi la luce divina, ad
aderire alla nostra Confraternita? Ponderate non solo sui doni che possedete,
sulla facoltà di comprendere le Sacre Scritture, esaminate inoltre
attentamente come tutte le arti siano imperfette e molte altre cose
inadeguate, ma pensate soprattutto a porvi rimedio con noi, a porgere
le mani all'opera di Dio, a sottomettervi alla volontà del vostro
tempo. Certamente, se farete questo, il vantaggio che ne trarrete sarà
che tutti quei beni prodigiosamente disseminati dalla natura nell'universo,
vi verranno concessi tutti insieme e vi alleggeriranno facilmente di
tutti gli ostacoli che si frappongono alla conoscenza dell'uomo e che
gli impediscono di compiere la sua opera, come accade nei vani eccentrici
e negli epicicli.
Quegli uomini, poi, pragmatici e indaffarati che, o perché accecati
dal brillio dell'oro, o (per essere più esatti) che ora sono
onesti, ma, pensando che tali ricchezze non verrebbero mai meno, potrebbero
essere corrotti facilmente, diventerebbero pigri, comincerebbero a condurre
una vita dissoluta e diverrebbero insolenti, non vogliamo che c'importunino
con le loro domande oziose e inutili. Pensino inoltre che, se anche
vi fosse una medicina in grado di sanare completamente tutte le infermità,
coloro che Dio ha deciso di affliggere con malattie e di far sottostare
alla verga della punizione non otterranno mai quel farmaco.
Così, anche se noi siamo in grado di arricchire l'universo intero,
instillargli sapere e liberarlo da innumerevoli miserie, non ci riveleremo
ad anima viva, se Dio non lo approva; colui che pensa di ottenere beneficio
e partecipare delle nostre ricchezze e del nostro sapere, senza e contro
la volontà di Dio, perderà la sua vita nel cercarci e
ricercarci anziché trovarci e raggiungere l'ambita felicità
della Confraternita della Rosa-Croce.
FINE
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